ex parroco
† Padre Bernardino Mastroianni C.SS.R.
- E’ nato il 1° dicembre 1891 a Campoli Appennino (FR).
- Ordinato sacerdote il 21 maggio 1925.
- Fondò le “Suore Missionarie della Montagna”.
- Costruì, con l’aiuto del popolo e delle suore, la nostra Parrocchia. (vedi la storia)
- E’ stato il primo parroco della Parrocchia. Dal 1933 al 1978.
- E’ piamente ritornato a Dio il 30 luglio 1978.
- Riposa nel cimitero di Campoli Appennino (FR).
BIOGRAFIA
Il 1° dicembre 1891 e il 30 luglio 1978 formano l’arco di tempo in cui il P. Bernardino Mastroianni inserisce la propria vita e la vive nella pienezza sacerdotale, offerta a Dio per la sua gloria, ai fratelli per l’amore verso loro.
Nato a Campoli Appennino (Frosinone), entra fin da giovanetto nella Congregazione dei Padri Redentoristi. È formato nella spiritualità di S. Alfonso M. de’ Liguori, che lascerà nel suo spirito un’impronta indelebile.
È ordinato sacerdote il 21 maggio 1925. Con fervore instancabile si dedica alle anime non solo “per guidarle nella via di Dio”, ma si immerge, con il Cuore trafitto del Cristo, in tutti i problemi della povertà e del dolore umano, che con spirito sempre vigile rivive in sé stesso per portarne il peso nella propria vita e confidarne l’amarezza alla Vittima divina che immola sull’altare di ogni giorno.
Con questa profondità di sentimenti, lo vediamo compiere il proprio dovere di soldato in trincea nella guerra 1915-1918, svolgere nelle sante Missioni il suo apostolato, incontrate tutte le categorie di persone nella vasta zona della sua parrocchia. E proprio perché il suo anelito più profondo era di incontrare la gente, parlare al loro cuore, condividerne le condizioni di vita, farsi tutto a tutti per portare tutti alla salvezza del Vangelo, che il 21 novembre 1933 entra come parroco nell’Agro romano, nella parrocchia più grande della diocesi, contando quattordici chilometri di estensione e otto borgate.
La sua vita ha un tenore schiettamente apostolico. La povertà che si vive nella zona diviene per lui una scelta di vita: gode dell’estrema limitatezza dei mezzi di sussistenza, è sempre disponibile ad ogni chiamata e dovunque si reca “a piedi o rimorchiato dal carretto di qualche cicoriaro o di un pecoraio”.
Diviene muratore e ingegnere. Edifica la chiesa di Santa Gemma, che sarà la sede della nuova parrocchia, con tutti gli annessi numerosi e grandiosi. Si rende presente a tutte le famiglie della parrocchia anche mediante la buona stampa.
Scrive opuscoli in prosa e in poesia e la sua vocazione di scrittore si appaga con il riferimento costante ai valori assoluti che devono essere norma di vita vissuta. Perché la sua presenza di parroco-missionario sia più incisiva, diviene maestro delle scuole elementari per venti anni, così può formare cristianamente quella gioventù e avvicinare le rispettive famiglie. E dal momento che ormai amerà chiamarsi “il vostro parroco-maestro”, si può desumere con quanta dedizione abbia svolto il suo compito.
Aveva un cuore ampio come le dimensioni dell’amore. Tuttavia conobbe incomprensioni e persecuzioni tali, da schiantare la sua anima gigantesca; ma quanto più la croce si appesantiva sulle sue spalle, tanto maggiormente amava e si prodigava in opere di bene. Fu sereno quando gli fu strappata dal cuore la gemma del suo apostolato: la fondazione della Suore Missionarie di Santa Gemma della Montagna; offrì a Dio quest’agonia del suo spirito perdonando generosamente i suoi avversari e il dolore purificò ancor più il suo lavoro sacerdotale, che si fece più incisivo e più fecondo.
Nel corso della sua vita compone anche un “Diario” che cessa con la sua morte ed è un libro che lui lascia “alle anime che Dio mi affidò”. La sua prodigiosa attività di parroco, missionario, maestro vi scorre in una visione netta e distinta come in un film: la vita povera, la guerra, gli scolari, l’amministrazione dei sacramenti, tante persone che lui ha incontrato lungo le vie della sua attività sacerdotale. Ma vi è soprattutto “la mia anima semplice, missionaria, …che vi ha voluto bene, tanto bene…” e che noi abbiamo voluto lasciare intatta nella sua freschezza e spontaneità, perché il suo nome e la sua opera, legati definitivamente alla nostra Parrocchia, possano rivivere nelle perennità dell’apostolato svolto da lui, Padre Bernardino Mastroianni.
da: “Diario di un parroco-maestro dell’Agro Romano (1933-1975)”