PASSIONISTI | Parrocchia Sante Rufina e Seconda - Chiesa di S. Gemma Galgani

Piccole note sull’aspetto spirituale dell’Anno Santo

Con Decreto del 13 maggio 2024 il Cardinale Penitenziere Maggiore – Card. Angelo De Donatis – ha specificato i modi per ottenere l’Indulgenza Plenaria in occasione del Giubileo 2025. Se ne offre qui una veloce sintesi.

Tutti i fedeli veramente pentiti, escludendo qualsiasi affetto al peccato e mossi da spirito di carità e che, nel corso dell’Anno Santo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Papa, potranno conseguire pienissima Indulgenza, remissione e perdono dei loro peccati, o per se stessi o, in forma di suffragio, per le anime del Purgatorio.

L’Indulgenza quindi è un dono spirituale per il cammino di fede, personale e comunitario insieme. L’Indulgenza è strettamente connessa alla partecipazione alla Santa Messa, previa Confessione e preghiera secondo le “intenzioni del Papa” – che, ovviamente, sono relative all’unità della Chiesa e al progresso della fede. L’Indulgenza può essere applicata in forma si suffragio anche alle anime dei fedeli defunti. Per ottenerla, è sufficiente che si abbia l’intenzione di farlo, con una semplice preghiera personale.

L’Indulgenza si può ottenere in occasione di un pellegrinaggio ad una Chiesa giubilare, durante il quale si partecipa alla celebrazione della Messa, o alla recita del Santo Rosario, o alla Via Crucis, o alle Lodi o Vespri; in alternativa, si è invitati a fermarsi un po’ in preghiera e meditazione, concludendo infine con la recita del “Padre nostro”, del “Credo” e dell’”Ave Maria”. Per la nostra Diocesi di Porto – Santa Rufina sono da considerarsi luoghi giubilari: la Chiesa Cattedrale a La Storta, il Santuario di Ceri, quello della Visitazione a Santa Marinella e quello di Santa Maria di Galeria.

Sono luoghi giubilari anzitutto le Basiliche romane di San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore, San Giovanni in Laterano e San Paolo Fuori le Mura. Sono state indicate come Chiese giubilari anche: la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, la Basilica di San Lorenzo al Verano, la Basilica di San Sebastiano, il Santuario del Divino Amore, la Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la Chiesa di San Paolo alle Tre Fontane, le Catacombe cristiane; la Basilica di Santa Maria sopra Minerva, la Chiesa di Santa Brigida a Campo de’ Fiori, la Chiesa Santa Maria della Vittoria, la Chiesa di Trinità dei Monti, la Basilica di Santa Cecilia a Trastevere, la Basilica di Sant’Agostino in Campo Marzio. Sono Chiese giubilari anche le Basiliche di Assisi, quella di San Francesco e quella di Santa Maria degli Angeli; il Santuario della Madonna di Loreto, quello di Pompei e quello di Sant’Antonio di Padova.

Coloro che per gravi motivi non potranno partecipare alle solenni celebrazioni e ai pellegrinaggi come gli anziani, gli infermi in ospedale o in casa, possono ottenere l’Indulgenza giubilare, alle suddette condizioni se, uniti in spirito ai fedeli in presenza, durante una celebrazione trasmessa per televisione o per radio, pregheranno offrendo le loro sofferenze.

Durante l’Anno Santo si può ottenere l’Indulgenza plenaria anche partecipando agli esercizi spirituali o incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica, da tenersi in una chiesa o altro luogo adatto.

L’Indulgenza viene annessa anche alle opere di misericordia e di penitenza: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti; consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti. Si ottiene l’Indulgenza giubilare quando ci si dedica agli infermi, ai carcerati, agli anziani in solitudine, ai disabili, ottemperando alle consuete condizioni spirituali, sacramentali e di preghiera.

Infine, si può ottenere l’Indulgenza plenaria quando ci si astiene, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno, da futili distrazioni e da consumi superflui, per esempio digiunando o praticando l’astinenza, nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro per i poveri o per sostenere opere di carattere religioso o sociale, specialmente a favore della vita e della famiglia o delle persone bisognose.

Don Roberto Leoni, Cancelliere Vescovile
da www.diocesiportosantarufina.it

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